Le lezioni del primo anno di Ingegneria ebbero inizio nell'Anno Accademico 1969/70. Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione aveva infatti autorizzato nell'ottobre del 1969 l'istituzione di una Libera Università di Ancona, che prevedeva l'avvio del primo biennio della Facoltà di Ingegneria e del primo triennio della Facoltà di Medicina e Chirurgia.
Gli iscritti del primo anno di Ingegneria furono 292, e le lezioni ebbero inizio presso la vecchia sede dell'Amministrazione Provinciale. Intanto si procedeva alla sistemazione di una sede provvisoria della Facoltà, usufrendo di un preesistente capannone in via della Montagnola, sede che fu completata e resa disponibile nel mese di Marzo del 1970.
Di lì a poco venne emanato il D.P.R. n. 135 del 18 gennaio 1971 con cui la libera Università di Ancona diventava statale e , nello stesso tempo veniva concessa l'autorizzazione al completamento delle due Facoltà. Dopo aver esplorato la città alla ricerca di soluzioni transitorie, l'Università si volgeva allo studio di più stabili sistemazioni, che dovevano essere comprese all'interno del Piano Regolatore adottato nel 1973.
Si giungeva in tal modo ad una scelta molto importante, forse favorita dall'atmosfera di grande impegno civile per la ricostruzione seguita al terremoto del 1972. Il 25 Ottobre 1974 l'Amministrazione universitaria affidava la progettazione di massima della nuove sede della Facoltà di Ingegneria all'architetto Pietro Belluschi. Dopo poco più di un anno, 25 Marzo 1976, il progetto era terminato. L'idea di conferire l'incarico a Pietro Belluschi per la progettazione della Facoltà di Ingegneria è stato un buon inizio nella politica edilizia universitaria. Pietro Belluschi, nato ad Ancona nel 1899 e trasferito negli Stati uniti subito dopo la laurea, vi era infatti diventato, per il suo lavoro attento e minuzioso, uno dei più affermati personaggi in campo architettonico. Il progetto per la Facoltà di Ingegneria di Ancona, che costituisce una proposta completa per una cittadella universitaria, è stato eseguito quando l'architetto aveva ormai 77 anni, nel 1976. Nella relazione molto chiaro è l'impalcato logico-compositivo: «Ogni dipartimento è stato suddiviso in due tipi di spazio. Lo Spazio universale contiene quei vani il cui uso è soggetto a cambiamenti , di tempo in tempo, quali le Aree studio, Aule, Aree di Disegno, Laboratori, Sale Riunioni, Uffici, Aree Amministrazione ed Archivi Dipartimentali. Lo Spazio specializzato contiene quei vani che richiedono uno studio di progetto speciale e i quali sono soggetti a sostanziali cambiamenti nel futuro, quali la Biblioteca, Piccole Aule, Mense e Cucine, Sala di riposo, Sala Caldaie e certi spazi molto specializzati per laboratori.»
Da "L'università di Ancona 1969/1989"
Gli iscritti del primo anno di Ingegneria furono 292, e le lezioni ebbero inizio presso la vecchia sede dell'Amministrazione Provinciale. Intanto si procedeva alla sistemazione di una sede provvisoria della Facoltà, usufrendo di un preesistente capannone in via della Montagnola, sede che fu completata e resa disponibile nel mese di Marzo del 1970.
Di lì a poco venne emanato il D.P.R. n. 135 del 18 gennaio 1971 con cui la libera Università di Ancona diventava statale e , nello stesso tempo veniva concessa l'autorizzazione al completamento delle due Facoltà. Dopo aver esplorato la città alla ricerca di soluzioni transitorie, l'Università si volgeva allo studio di più stabili sistemazioni, che dovevano essere comprese all'interno del Piano Regolatore adottato nel 1973.
Si giungeva in tal modo ad una scelta molto importante, forse favorita dall'atmosfera di grande impegno civile per la ricostruzione seguita al terremoto del 1972. Il 25 Ottobre 1974 l'Amministrazione universitaria affidava la progettazione di massima della nuove sede della Facoltà di Ingegneria all'architetto Pietro Belluschi. Dopo poco più di un anno, 25 Marzo 1976, il progetto era terminato. L'idea di conferire l'incarico a Pietro Belluschi per la progettazione della Facoltà di Ingegneria è stato un buon inizio nella politica edilizia universitaria. Pietro Belluschi, nato ad Ancona nel 1899 e trasferito negli Stati uniti subito dopo la laurea, vi era infatti diventato, per il suo lavoro attento e minuzioso, uno dei più affermati personaggi in campo architettonico. Il progetto per la Facoltà di Ingegneria di Ancona, che costituisce una proposta completa per una cittadella universitaria, è stato eseguito quando l'architetto aveva ormai 77 anni, nel 1976. Nella relazione molto chiaro è l'impalcato logico-compositivo: «Ogni dipartimento è stato suddiviso in due tipi di spazio. Lo Spazio universale contiene quei vani il cui uso è soggetto a cambiamenti , di tempo in tempo, quali le Aree studio, Aule, Aree di Disegno, Laboratori, Sale Riunioni, Uffici, Aree Amministrazione ed Archivi Dipartimentali. Lo Spazio specializzato contiene quei vani che richiedono uno studio di progetto speciale e i quali sono soggetti a sostanziali cambiamenti nel futuro, quali la Biblioteca, Piccole Aule, Mense e Cucine, Sala di riposo, Sala Caldaie e certi spazi molto specializzati per laboratori.»
Da "L'università di Ancona 1969/1989"